Ilaria Fiorenzani, con lo sguardo alle stelle e ai pianeti

L’intervista che mi ha dedicato la testata online NelQuotidiano. Di Simona Pacini.

Come l’astrologia (insieme a un percorso spirituale) ha salvato la vita di una ragazzina depressa e scontenta, trasformandola in una donna piena di gioia e impegnata ad aiutare gli altri nella ricerca della propria strada

A venti anni era una ragazzina scontenta della vita e del mondo. Oggi è una donna piena di gioia impegnata ad aiutare gli altri nella ricerca della propria strada.

Non è facile descrivere brevemente il percorso di Ilaria Fiorenzani, basato essenzialmente sullo studio dell’astrologia e sulla ricerca spirituale.

«Da giovane vivevo lunghi periodi di depressione e sofferenza, mi sentivo profondamente disconnessa e disinteressata alla vita ‘ordinaria’ che mi circondava. Ero sempre fuori posto. Per fortuna un omeopata mi ha preso a cuore e si è intestardito sulla mia guarigione, nonostante a quei tempi a me non interessasse nemmeno di guarire. Grazie al suo intuito e ai suoi studi di astrologia medica mi convinse a conoscere Cesare Bartalesi, noto astrologo fiorentino. Cesare aveva fondato la sua Accademia di astrologia in una chiesa sconsacrata. Un luogo unico, affascinante, dove non avrei mai immaginato di passare diversi anni della mia vita, come invece accadde».

E che cosa è successo?

«Fu un incontro che mi ha salvato la vita, ora posso dirlo. Al tempo non ero assolutamente interessata allo studio degli astri, ma non volevo deludere il mio terapeuta. Invece rimasi molto colpita dal fatto che Cesare mi avesse vista tanto in profondità, come solo io avrei potuto fare, ma senza la stessa chiarezza. Nella lettura della mia mappa astrale poi, notò un aspetto per lui singolare, la mia congiunzione Mercurio-Urano, e mi propose di iniziare a studiare astrologia. La prima lezione di astrologia me la ricordo come la sensazione di tornare a casa, di essere finalmente nel mio mondo, di usare il mio linguaggio: era come se si fosse risvegliato qualcosa che era già dentro di me e spingeva, attraverso la depressione, per uscire fuori».

Quindi ti dedicasti allo studio dell’astrologia…
«Non solo. In quello stesso periodo seguivo gli insegnamenti di Ghesce Ciampa Ghiatso (chiamato affettuosamente Ghesce La), il Lama tibetano residente a Pomaia, una figura fondamentale per la mia guarigione. Attraverso pratiche ed esperienze importanti che ho avuto con i Lama tibetani ho imparato a percepire l’energia come qualcosa di pratico, direzionabile, tangibile e preciso. Gli insegnamenti e le iniziazioni ricevute erano assolutamente in linea con gli insegnamenti che Cesare mi impartiva, e quindi ho iniziato a vedere i pianeti e i segni, gli aspetti e le case astrologiche come strutture energetiche vive e vibranti, intrise di scopi evolutivi molto precisi. Percepivo chiaramente il movimento energetico che era sempre palpabile e sempre diverso, avevo chiara la legge dell’impermanenza e della centralità dell’anima, sentivo che c’era qualcosa di potente al centro come un Sole, quel ‘centro di gravità permanente’ cantato dallo straordinario Franco Battiato, che conosceva bene tanto gli insegnamenti di Gurdjieff quanto la filosofia orientale».

Gurdjeff…

«In quegli anni ero completamente presa da questi tre poli di ricerca: la filosofia e le pratiche del Buddismo tibetano, e lo studio dell’astrologia che si univa allo studio della Quarta Via di Georges Ivanovic Gurdjieff. Cesare, che oltre alla laurea in filosofia e teologia aveva pensato seriamente di ritirarsi alla vita monastica in un periodo della sua vita, si era formato a Parigi nella scuola di Madame de Salzmann sul metodo dello sviluppo armonico di Gurdjieff, e con il celebre astrologo francese André Barbault».

Quali erano gli effetti di questa ricerca?

«Era come se l’Universo mi si aprisse davanti e avesse un senso. Finalmente avevo qualcosa da approfondire e studiare che mi appassionava e che non mi annoiava mortalmente, cosa che invece mi succedeva la maggior parte del tempo che passavo a scuola o al lavoro nel negozio di famiglia; sentivo che, giorno dopo giorno, questi studi contribuivano profondamente al risveglio della vera Ilaria. Ho avuto un’incredibile fortuna. Guardando indietro, rivedo questa ragazza un po’ stralunata che veniva da Radicondoli, un disastro a scuola e nella vita, ma che ha potuto accedere in breve tempo a un livello eccellente di insegnamento spirituale e astrologico. Mi ricordo che tutto ciò che non riguardava la ricerca mi sembrava uno spreco assurdo di tempo, ero completamente assorbita da questi mondi così lontani dalla nostra realtà, ma per me così essenziali, pieni e vibranti di bellezza. Erano i mondi dove mi potevo nutrire profondamente, ed è stato questo nutrimento a guarirmi e a permettermi di esprimermi oggi pienamente e con serenità».

Quali erano gli effetti di questa ricerca?

«Era come se l’Universo mi si aprisse davanti e avesse un senso. Finalmente avevo qualcosa da approfondire e studiare che mi appassionava e che non mi annoiava mortalmente, cosa che invece mi succedeva la maggior parte del tempo che passavo a scuola o al lavoro nel negozio di famiglia; sentivo che, giorno dopo giorno, questi studi contribuivano profondamente al risveglio della vera Ilaria. Ho avuto un’incredibile fortuna. Guardando indietro, rivedo questa ragazza un po’ stralunata che veniva da Radicondoli, un disastro a scuola e nella vita, ma che ha potuto accedere in breve tempo a un livello eccellente di insegnamento spirituale e astrologico. Mi ricordo che tutto ciò che non riguardava la ricerca mi sembrava uno spreco assurdo di tempo, ero completamente assorbita da questi mondi così lontani dalla nostra realtà, ma per me così essenziali, pieni e vibranti di bellezza. Erano i mondi dove mi potevo nutrire profondamente, ed è stato questo nutrimento a guarirmi e a permettermi di esprimermi oggi pienamente e con serenità».

In che modo oggi utilizzi questo per aiutare gli altri?

«Quando leggo una mappa di nascita è come se i pianeti mi raccontassero alcune cose della persona che ho davanti. Io mi limito a prestare ascolto a queste impressioni e le riporto al cliente. Nel tempo, con lo studio, l’osservazione e l’esperienza, il mio metodo si è amplificato e sviluppato, anche grazie agli studi fatti con le costellazioni familiari. Dopo un lungo viaggio in India, ho sentito che era il tempo di sintetizzare tutti gli anni di esperienze straordinarie e di affrontare la mia verità, che cosa volevo trasmettere. Così nel 2005, in una situazione assolutamente fuori dal comune, ho incontrato Giacomo e abbiamo concepito nostra figlia. Subito dopo la nascita di Isidea, è arrivato il mio metodo: Harmonic Plan, che oggi si è trasformato in Astrologia Sistemica e Costellazioni Animiche».

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